Arbus paese dai mille volti, ricco di storia mineraria e natura, con i suoi 47 km di coste il territorio è uno dei più estesi della Sardegna, in questo tratto di sardegna possiamo spaziare dal mare alla montagna senza cambiare comune. Il paese della pecora nera e del coltello, merita sicuramente una visita.


Edificata intorno alla prima metà del 1600, la chiesetta della Beata Vergine d’Itria ha mantenuto fino ad oggi la sia originaria struttura con un loggiato e due stanze. Ha potuto essere conservata nel tempo grazie alle cure di una antica Confraternita, la quale possedeva immobili e bestiame che venivano ceduti in affitto. Dai registri amministrativi parrocchiali e della confraternita si apprende che la chiesa ha subito più volte lavori di restauro e manutenzione, segno tangibile dell’attenzione prestata per garantirne l’efficienza. L’organizzazione dei festeggiamenti curata fino al 2020 da un comitato religioso è stata nuovamente affidata alla Confraternita della Madonna d’Itria che ha visto la rinascita nel 2021.


La chiesa è intitolata alla Madonna Beata Vergine del Rosario, anche se nota come Chiesa di Belvedere, nel rione di Conca ‘e malu. Fu costruita negli anni ’60 del Novecento. Per tanti anni la chiesa era rimasta chiusa, poi, nel 2013 la parrocchia di san Sebastiano, con l'aiuto di don Gianni Biancu, parroco a Guspini, che reperì la somma necessaria al restauro e le diede una nuova vita.



La chiesa di Santa Barbara, situata all’interno del villaggio di Ingurtosu, fu voluta ed in parte finanziata da Lord Brassey, proprietario delle miniere, con l’obiettivo di creare un ambiente sociale e morale più vivibile per i minatori. I lavori di costruzione iniziarono nel 1914 e, nonostante il loro rallentamento dovuto allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, la chiesa (consacrata alla Patrona dei minatori) venne inaugurata il 21 Maggio 1916.

Una imponente cresta rocciosa che si erge ad un'altezza di circa 785 mslm, sulla sommità è presente un bosco che offre riparo dalla calura estiva, oltre al boschetto è sono presenti dei ruderi di un castello. Luogo affascinante e sul quale si narrano diverse leggende, quella del tesoro secondo la quale il monte ospiterebbe un tesoro nascosto destinato ad essere trovato solo da una giovane coppia di futuri sposi, i due dovrebbero salire sul monte il giorno prima delle nozze a mezzanotte, a questo punto apparirebbe una strega su un carro, i futuri sposi vendendo l'anima al diavolo otterranno le istruzioni necessarie per trovare il tesoro. la seconda leggenda è quella di Luxia arrabiosa, Luxia era una giovane di Guspini che venne notata da un signorotto locale il quale la voleva in sposa, Luxia si rifiutò e questo la fece murare viva sul monte assieme ad un telaio d'oro, la leggenda vuole che ancora oggi si senta, durante la notte, la giovane cantare mentre tesse con il suo telaio.

La chiesa si trovava all’interno dell’attuale Piazza di San Lussorio (a cui ha dato il nome) presso il centro storico di Arbus. Risalente al periodo romano, venne abbattuta dall'amministrazione comunale durante la costruzione della piazza; ad oggi sono visibili solo dei ruderi. L’edificio era intitolato a San Lussorio, un disertore dell'esercito che, per tale motivo, venne catturato nelle campagne arburesi, condotto in carcere, torturato ed infine giustiziato a Cagliari, sua città natale

La Chiesa parrocchiale è posta al centro del paese e le prime notizie sulla sua edificazione risalgono alla fine del XVI secolo (tuttavia il luogo di culto ha origini più antiche). Ha una struttura molto modesta e le sue attuali linee architettoniche non possono essere ricondotte a nessuno stile preciso poiché l’edificio fu costruito, ampliato e restaurato in periodi diversi.

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